Argomenti dell'articolo
È la riproducibilità in serie che lo distingue da una produzione puramente artistica e che ci introduce nel magico mondo della fabbrica.
L’elemento innovativo nei contenuti del progetto editoriale di Legno Curvato è proprio in questo:
raccontare la storia del successo del linguaggio origine del design nell’arredo anche in quanto frutto di un’esperienza industriale di eccellenza.
È il punto di vista dell’imprenditore che ha creduto fortemente nei propri sogni e con passione e assoluta determinazione ha saputo trasformare l’atto creativo di un genio o di un eroe delle idee in un prodotto da vendere. E l’averlo saputo fare con successo.
Il senso della categoria Essere Impresa
Il senso della categoria Essere Impresa di questo blog è nel raccontare l’eccellenza della gestione aziendale delle aziende che curvano il legno a cavallo tra ‘800 e ‘900. Una gestione così sorprendentemente moderna e attuale da essere ancora oggi esempio e ispirazione.
Ma è anche il nostro punto di vista quando, come imprenditori, abbiamo provato a trasformare la nostra passione in un business, mettendo le nostre competenze e i nostri talenti al suo servizio.
Oggi voglio raccontarvi i passaggi fondamentali che ci hanno portato al successo inatteso di Legno Curvato. Per condividere un’esperienza da cui possiate trarre qualche spunto nuovo, magari di ispirazione per qualcosa di vostro.
Ovviamente è la nostra esperienza personale, il nostro percorso, il nostro punto di vista. Ognuno ha il proprio che è diverso da tutti gli altri ma che ha anche punti in comune, spesso più di quanti ci immaginiamo. E di questi voglio fare tesoro e dono.
Una introduzione dovuta
Appassionata di impresa e di interior design, dopo più di 25 anni in azienda ho deciso di “uscire” dal cassetto il sogno di trasformare una passione in un business.
Quello che ho fatto è stato mettere le mie competenze e i miei talenti al servizio della mia passione per la linea curva, per la bellezza e per ogni forma di creatività e innovazione. Talenti uniti a competenze derivanti da un’esperienza pluriennale di gestione d’impresa in aziende, per aziende e start-up.
Partendo dalle competenze uniche e distintive di due altrettanto innamorati ma soprattutto esperti di storia Thonet quali sono Giovanni Renzi e Alessandro Scordo.
Così è nato il progetto Legno Curvato di cui questo è il blog.
Ho provato a sintetizzare il percorso che abbiamo fatto in questo primo anno di attività in 7 punti. Le ho chiamate mosse. Non è un caso, lo scoprirete più avanti.
Ma cominciamo come sempre dall’inizio.
All’inizio c’è una passione (ma anche no)
Chi è mosso dalla passione ha una marcia in più. Fa meno fatica, è più sorridente, resta dieci minuti in più al lavoro, sperimenta di più, cerca naturalmente il perfezionamento. La passione ci rende unici e speciali, più competitivi, più efficienti. (Lorenzo Cavalieri)
La passione muove il mondo e lo rende migliore. Se non ci fosse la passione il luogo in cui viviamo oggi sarebbe tutt’altra cosa. Molte invenzioni non sarebbero esistite e molti traguardi sarebbero stati mancati. E molta felicità sarebbe rimasta inespressa.
È un motore fortissimo. Larry Smith, professore di economia all’Università di Waterloo, in Canada sostiene che sia ciò di cui abbiamo bisogno per avere successo perché va oltre il semplice interesse.
In più il web ci consente di raggiungere chi condivide i nostri stessi interessi e di metterci facilmente in contatto con loro, ma anche di raggiungere i mondi limitrofi o complementari.
Una rete che nell’era pre-internet era impossibile costruire sia come dimensione che per qualità e varietà. Infatti la sempre maggiore sofisticazione dei desideri aumenta enormemente le opportunità per una passione di generare nuovi lavori.
Se adoro i gatti, non solo posso diventare veterinario ma posso offrire un servizio di cat-sitting a domicilio o aprire una pensione per gatti. Posso diventare esperto di cibo e nutrizione felina e di cura, oppure aprire un ecommerce per accessori a loro dedicati e altro ancora.
Insomma, oggi solo la fantasia è il limite oggettivo alle infinite opportunità di scelta.
Però non tutti hanno una passione specifica e distinta da perseguire ma tutti hanno, o possono avere, delle idee, delle aspirazioni o dei sogni. Il percorso è uguale.
Ecco dunque la mia esperienza per voi.
Le 7 mosse decisive
1. Ascoltare il mercato
Ascoltare con consapevolezza e curiosità, prestando attenzione ai segnali deboli.
La vicinanza al proprio mercato, il dialogare con i propri pubblici di riferimento, lo stare addosso alle esigenze e ai desideri di chi potrebbe trovare in noi una soluzione possibile.
Questo è uno degli elementi distintivi della strategia di mercato delle aziende del legno curvato e ragione del loro grande successo. Anche perché è nei segnali deboli che spesso si trova il seme del cambiamento.
Solo un ascolto attento, continuo e sinceramente curioso può consentirci di coglierli appieno.
2. Essere imprenditore di se stesso
Mettersi in gioco in prima persona ed essere imprenditore di se stesso
Il punto è che tutti, in un modo o nell’altro, temiamo il giudizio per paura che sia negativo e porti con se il rifiuto e l’abbandono. Eppure la nostra unicità è nelle nostre imperfezioni così come il nostro fascino.
Chiedersi continuamente cosa possiamo fare noi per i nostri pubblici o potenziali clienti, che è impossibile trovare in altri, deve essere il nostro mantra quotidiano. Il mantra del nostro essere imprenditori innanzitutto di noi stessi.
3. Cercare la propria unicità
Cercare la propria unicità nelle proprie competenze e nei propri talenti, imparando a chiedere aiuto
Il grande dono della nostra unicità si trova nella nostra storia.
Perché si può copiare un prodotto ma non si può copiare una storia, e quella storia siamo noi. L’esperienza di una vita, le competenze acquisite nel tempo e i nostri talenti.
Una passione si può avere o non avere e, se la si possiede, non è detto che siamo capaci di agirla con successo. Ma ognuno di noi è sicuramente straordinario nel fare qualcosa.
Chiedere aiuto agli altri per comprendere meglio dove siano i nostri talenti è la via migliore e la più efficace.
4. Studiare cercando il pensiero divergente
Fare dell’apprendimento un mantra quotidiano, cercando il pensiero divergente in quanto motore di creatività e innovazione
L’aggiornamento continuo in un mondo che cambia velocemente è parte del nostro lavoro quotidiano. Pensare di farne a meno è assolutamente controproducente.
Il tempo è la risorsa più scarsa che abbiamo per cui dobbiamo ottimizzare i tempi del tenerci informati. Ma altrettanto dobbiamo ampliare i nostri orizzonti, andando a cercare qualcosa di dissonante e divergente rispetto al nostro modo usuale di pensare e agire.
La vita è al di fuori della nostra area di comfort ed è sicuramente il modo per mantenere attive le nostre sinapsi e giovane il nostro cervello. In più, è proprio il pensiero divergente ad aprirci alla creatività.
Se non mi fossi immersa nel mondo del digital marketing, facendo mie conoscenze e tecniche mai utilizzate prima, se non avessi fatto corsi di formazione specifici oltre che corsi di mentoring per start-up, affiancando imprenditori sul campo, oggi tutto questo non esisterebbe.
Sapersi mettere in discussione ogni tanto, senza prendersi troppo sul serio, aiuta a trovare la nostra personale strada per il successo.
5. Fare un piano e seguirlo
Fare un piano e seguirlo. proseguendo per approssimazioni successive.
Avere un’idea da perseguire, una passione da voler trasformare in business, la voglia di intraprendere una nuova strada è una buona base di partenza ma attenzione: innamorarsi di un’idea è facilissimo.
Esaurire tutte le risorse a disposizione per un’idea che non interessa a nessuno in termini di business, ancora di più.
Occorre partire da quel gesto creativo e trasformarlo in un prodotto che arriva al mercato per essere venduto. E questo significa disegnare un piano di business.
Punto di incontro tra scienza e arte, fare un piano agendo con metodo aiuta a identificare i passi da percorrere, la sequenza e la correlazione tra di essi. A comprendere e quantificare le conseguenze di una certa azione e avere maggiore chiarezza su cosa aspettarsi e, innanzitutto, capire se vale davvero la pena di fare qualcosa.
Avere un piano e seguirlo non significa però farlo pedissequamente. L’adattabilità alle situazioni che cambiano e alle conseguenze inattese è la capacità che occorre agire.
Procedere per approssimazioni successive verso il risultato tanto ambito è il modo più semplice ed efficace.
6. Fare rete investendo sulle relazioni
Fare rete e investire sulle relazioni, ricordando che nulla ispira più della verità.
Oggi la rete è il nostro ambiente di vita, il sistema in cui viviamo, la madre di tutte le opportunità possibili. E non mi riferisco solo al web ma alla magia del peer marketing, cioè, del passaparola. A maggior ragione dunque occorre agire sempre in maniere sincera e trasparente.
Se il web è uno strumento potente per conoscere e farsi conoscere, lo è altrettanto nel minare una reputazione. E siccome la web reputation è già valuta sociale, lasciamo ogni forma di opportunismo a chi non ha nulla da dire e lasciamoci guidare dal rispetto per noi stessi e per l’altro e dalla sincerità.
Alla fine a essere gentili si guadagna sempre e fa stare tanto bene.
7. Muoversi e agire
Muoversi e agire con assoluta fiducia nel futuro perché il fallimento non esiste (mentre esiste la teoria dei 10.000 passi).
Per ultima, ecco la mossa più importante. Mettersi in movimento, sempre, agire, fare. Qualcosa, all’inizio anche sperimentando, poi secondo il nostro piano definito.
In primo luogo, perché muoversi occupa la mente, tiene lontani i cattivi pensieri, ci concede la soddisfazione dei risultati raggiunti per piccoli passi e la gioia delle piccole conquiste.
Il più, la teoria delle 10.000 ore di pratica come via per diventare molto bravi a fare qualcosa da ancora più motivazione. Il risultato è assicurato. Lo dice Malcolm Gladwell, sociologo e giornalista canadese.
Non so se questo è vero ma sicuramente lo è il fatto che il movimento scatena le endorfine. Quegli ormoni che inducono stati d’animo positivi e che alimentano la nostra energia positiva creando peraltro una dipendenza virtuosa.
Alla fine è tutto un tema di mindset. Mai dipendenza fu così ben accetta e auspicata. Ecco, tutto qua.
Ora tocca a voi: siete pronti a cambiare il mondo?
NO COMMENT