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Attenta a soddisfare le esigenze e le necessità funzionali della propria clientela, la Gebrüder Thonet e le sue concorrenti hanno da subito introdotto a catalogo arredi per assolvere questi compiti.
Ad esempio, nel solo catalogo Thonet del 1904 ci sono ben 7 pagine di arredi legati ai più piccoli. Parliamo di culle, lettini, sedie e poltroncine, seggioloni, tavolini, persino banchetti da scuola.
Come il banchetto che esponiamo alla nostra mostra di Milano che ha fatto sedere e giocare 14 bambini. Figli e nipoti della bella signora bresciana di origine austriaca che ce l’ha venduto, non senza un velato rammarico per quei tempi passati.
Il Prof. Epstein e la pagina del supplemento al catalogo Thonet del 1904
Arredi (dedicati) per bambini
Fin qui nulla di sorprendente ma quello che invece pochi sanno è che la produzione di arredi in legno curvato per bambini è divisa in due distinte categorie.
⊗ Rivisitazioni di arredi per adulti
La prima sono mobili che derivano da arredi già presenti nel catalogo per gli adulti, ridimensionati adeguatamente. In questo caso, ne riprendono le forme e i disegni in una scala più piccola. Un esempio, la sedia da bambini n. 1 che riprende la famosa sedia n. 14.
In generale questi entrano in catalogo dopo la produzione del modello per adulti ma anche in questo esistono delle eccezioni.
Nel 1905, ad esempio, la Morris Fauteuil della Thonet attribuita a Otto Prutscher, viene presentata su Zentral Anzeiger dopo mesi della presentazione dei modelli da bambino. Precisamente, in ottobre il modello per adulti e nel gennaio e, ancora, nel maggio precedenti quello per bambini.
⊗ Modelli pensati ad-hoc
La seconda categoria raggruppa i modelli che nascono specificatamente per i più piccoli. Si tratta quindi di un design esclusivamente pensato e dedicato a questo settore e a esigenze mirate.
E questo è il caso di un oggetto segnalatoci da un amico di Udine, che ci ha incuriosito e di cui abbiamo ricostruito l’interessante storia.
L’immagine che ci ha mandato Umberto è quella in copertina. Trovata a un mercatino, riproduce un dondolo molto speciale, con un bimbo che in effetti non da propriamente l’idea di una gran comodità ma forse, semplicemente, invece che posare per la foto, avrebbe preferito fare altro.
L’oggetto appare per la prima volta in un supplemento al catalogo della Thonet del 1904. Si tratta del famoso dondolo del professor Epstein.
Il dondolo del Prof. Epstein
Il professor Alois Epstein, di origine ebraica, è un pediatra formatosi a Praga e che esercita poi la professione principalmente a Berlino. Il dondolo viene studiato con il preciso obiettivo di migliorare la postura dei bambini ed evitare così conseguenti problemi alla schiena.
La descrizione dell’immagine in copertina recita proprio questo:
POSIZIONE DA TENERE DA SEDUTI
Per il buon sviluppo della muscolatura è necessario l’uso e l’esercizio di tutti i muscoli, nonché dei muscoli della schiena. Un buon servizio è fornito dalla sedia a dondolo di Epstein. Tuttavia, al bambino non è permesso addormentarsi, poiché la posizione assunta in quel caso può portare a deformazioni.
Viene quindi sbarrata la posizione di sinistra (sbagliata) mentre è indicata come corretta quella dell’immagine a destra.
Il suo dondolo viene proposto in due versioni, anche se il catalogo riporta (con il bambino o senza) il disegno solo di uno. Il dondolo più grande, dotato di una bacchetta in più sullo schienale, è per i bambini di corporatura più grossa, mentre il modello classico per quelli di taglia normale.Spesso questi dondoli si trovano con una placca in metallo che ricorda il brevetto del professore.
È evidente che se sono state inserite a catalogo addirittura due versioni, è perché l’esigenza era molto sentita. In questo caso un design che partiva da una richiesta medica precisa.
Un caso veramente particolare per quell’epoca e che ci fa comprendere ancora di più la vicinanza al mercato di questi illuminati imprenditori e uno dei motivi del loro straordinario successo. E voi, avete mai regalato un arredo in legno curvato a un figlio o nipote?
Noi ne abbiamo usati e regalati molti. La bellezza contamina e il gusto si forma fin da piccoli e in quanto a robustezza e durabilità, direi che con il legno curvato si va proprio sul sicuro.
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