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Se si è seduti su una poltrona modello 728 della Jacob & Josef Kohn direi che si sta comodi. Per questo Maurizio Costanzo la usa per il suo programma “L’intervista”.
In realtà la poltrona è più famosa con il termine di Fledermaus ed è al centro di discussione sulla sua paternità da almeno 30 anni.
Sì perché la storia di uno degli oggetti in stile Thonet più conosciuti al mondo riserva molte sorprese e possiede ancora un alone di mistero tutto particolare.
Del resto i pipistrelli amano la notte. Se è vero che il nome racchiude il destino di ogni cosa, ecco forse il caso più emblematico del legno curvato.
Le sedie Fledermaus nel Cabaret Café Fledermaus
Cabaret Café Fledermaus
Riveliamo subito chi è l’assassino (i miei figli direbbero spoileriamo): la serie diviene celebre per l’utilizzo delle sedie che Josef Hoffmann sceglie per il suo progetto del Cabaret Fledermaus alla fine del 1907 ma in realtà poltrone e sedie vengono progettate due anni prima.
Infatti la Jacob & Josef Kohn espone le poltrone n.728 alla Mostra Internazionale di Milano nel 1906, come arredo della sala del Tirolo.
Il ritrovamento della foto dell’Esposizione di Milano è particolarmente importante in quanto smentisce la teoria che la sedia venga progettata per il Café Fledermaus e che gli altri elementi (poltrona, divano, tavolino e sgabello) siano derivati da questa.
In realtà nel più vecchio catalogo conosciuto (1906) dove è inserita la serie n.728, questa stessa serie appare già completa.
Altri elementi confermano la tesi
Ma c’è un altro elemento storico a supporto della tesi che la sedia “Fledermaus” non sia stata concepita da Josef Hoffmann esplicitamente per il Cabaret Café Fledermaus.
Otto Schontal riutilizza la stessa sedia all’interno del Café della Kunstschau nel 1908, pochi mesi dopo l’apertura del Cabaret. La seduta è poi presente in diversi ambienti della Kunstschau come ad esempio nella stanza n. 33 caratterizzata dalle tappezzerie di Franz Zulow.
Gli oggetti in legno curvato sono oggetti di design. La loro storia è dunque documentata perché le imprese che li producono pubblicano cataloghi, listini, fanno pubblicità, pubblicano inserzioni sulle riviste del tempo, attraverso la comunicazione interna informano la propria rete di vendita. Come la Gebrüder Thonet con il suo Thonet Anzeiger.
E i documenti storici raccontano la verità delle cose.
L’ingresso dell’appartamento di Gustav Siegel
Una paternità mancata o condivisa?
Ma un mistero rimane. A riguardo della paternità di questa splendida serie, Karl Mang mi ha raccontato del suo incontro in un sanatorio viennese con Gustav Siegel che gli confessò di essere lui il padre del modello Fledermaus, e non Josef Hoffmann.
In effetti, una foto dell’ingresso dell’appartamento di Siegel mostra le due poltroncine che completano l’arredo avuto in regalo per le nozze del gennaio 1905 da parte degli “amici” della Wiener Werkstätte. E questo fa pensare a un modello affettivamente speciale per l’architetto che lavorò per così tanti anni per la Jacob & Josef Kohn.
A mio avviso, la verità sta nel mezzo. Questo è verosimilmente uno dei casi di cooperazione tra lo studio tecnico diretto da Siegel e il designer indipendente Josef Hoffmann.
Le ragioni principali sono 3:
1. Similitudini di progetto
Con le dovute differenze date dalle due differenti tecnologie di costruzione (quella classica e quella del faggio curvato a vapore), la poltroncina n. 728 sembra ricalcare la poltroncina che Hoffmann disegna e utilizza negli uffici medici nel Sanatorio di Purkensdorf.
E questa potrebbe essere l’idea di partenza dalla quale Gustav Siegel realizza la serie n. 728. Serie che poi Hoffmann decide di utilizzare nella versione sedia bicolore (bianche con le sfere nere o viceversa) nel Café Fledermaus, insieme alle poltrone n. 421.
2. Ferro di cavallo
Elemento caratterizzante di tutta la serie è il ferro di cavallo che congiunge le quattro gambe sollevato da terra per mezzo solo di tondi in compensato.
Un’evoluzione che noi abbiamo già visto in un prodotto unico, rivoluzionario che era stato applicato come modifica alla poltrona di Parigi 1900 di Gustav Siegel (ma con piedini in ottone).
3. Una scelta mancata
C’è un ultima considerazione a conferma che i modelli n. 728 non dovrebbero essere stati creati appositamente per il Fledermaus.
Hoffmann preferisce infatti utilizzare un modello diverso dalle n.728 quando ha bisogno di inserire nel locale due poltroncine, anche se oramai aveva a disposizione l’intero set. Non avrebbe avuto senso se il set fosse stato davvero “nuovo”.
(da sin) Modello Kohn n. 728, n. 728/2, n. 728a
Un modello coperto da brevetto
La serie è sicuramente un modello depositato (brevettato) come appare da un catalogo americano della Josef & Jacob Kohn del 1908. Un modello particolarmente fortunato che ebbe tra gli imitatori persino la Thonet e la Mundus.
Il prezzo base era decisamente più basso rispetto alle altre poltrone, anche considerando i vari modelli di Parigi e similari senza i piedini di ottone.
Del modello base la Kohn deriva altri modelli simili: la n.728/a con lo schienale imbottito, la n.728/b con schienale imbottito e con stecche verticali laterali, la n.728/2 con lo schienale ingrandito a sella e la n.729 con tutte le stecche verticali.
La sua linea leggera ed essenziale nei decori ha fatto innamorare molti artisti e creativi. Come la stilista cinese Han Feng che l’ha introdotta nel suo loft-atelier a New York. O Carla Fendi che l’ha scelta per il suo appartamento di Roma.
Senza essere famosi, anche Manuela ed io abbiamo due poltroncine modello n.728/2 con il sedile in compensato stampato, molto amate anche dai nostri gatti. Che si sa, hanno sempre buon gusto nelle scelte.
Carla Fendi sceglie la Fledermaus per il suo appartamento di Roma
3 segreti da conoscere
Se mai cercherete degli oggetti “Fledermaus” per la vostra casa, prestate attenzione a questi due elementi che vi aiuteranno a riconoscere a una prima occhiata la corretta produzione.
⊗ La serie della Kohn ha gli elementi di decoro inseriti sotto i braccioli a forma di rombo e ha le sfere a rinforzo della seduta.
⊗ La versione della Thonet ha sempre il rombo ma le olive al posto delle sfere.
⊗ La versione della Mundus ha le sfere ma gli elementi a rombo sono sostituiti da cerchi, oltre ad avere una seduta leggermente più larga.
Semplice da ricordare. Fateci caso quando le incontrerete. Ora che state diventando anche voi esperti di legno curvato, ogni mistero (o quasi) è svelato. E che bella soddisfazione!
Maurizio Costanzo intervista Maria De Filippi seduto sulla sua Fledermaus
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