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Al Lotto 22 , una splendida e rara poltrona modello n.720 della Jacob & Josef Kohn.
Nota anche come “Barrel Armchair”, si tratta di uno dei primi modelli definiti mobili moderni nella produzione del maggiore concorrente della Gebrüder Thonet, a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900.
Un modello dalla forte personalità che non può certo passare inosservato. Colgo dunque questa occasione per presentarvela e per raccontarvi la sua storia.
Un ospite fisso al Palazzo della Secessione
La poltrona appare per la prima volta nel dicembre del 1902 in una pubblicità della Kohn, all’interno del catalogo per la XV Esposizione della Secessione a Vienna. Contemporaneamente, la troviamo in un numero della rivista Ver Sacrum.
Nel famoso edificio realizzato da Josef Maria Olbrich questo modello è di casa. Non sappiamo se in quello stesso anno rimane anche per l’Esposizione di Rodin o per la XIV Esposizione. Quella in cui viene esposto il famoso fregio di Klimt, per intenderci
La logica ci fa supporre di sì, così come per le poltrone in vimini prodotte da Prag-Rudnicke, disposte in altre sale.
La sala alla XV Esposizione della Secessione a Vienna di Leopold Bauer
Tessuti di Koloman Moser
Il salone centrale della XV Esposizione viene allestito da Leopold Bauer con tessuti di Koloman Moser. Al centro della sala, dieci esemplari di poltrone n.720.
La loro dimensione si adatta perfettamente al grande salone. Riempiono lo spazio con eleganza e lo connotano, catalizzando l’attenzione.
Sono poltrone “da centro”, cioè che reggono tranquillamente una posizione centrale per la bellezza dello schienale, di una pulizia estrema. Non è un caso quindi se nel catalogo di quella Esposizione, per la propria pubblicità, la Jacob & Josef Kohn scelga proprio questa splendida poltrona.
Finalmente in catalogo
Pochi mesi dopo la poltrona è in catalogo nel Supplemento del 1902. Da quel momento la ritroviamo in tutti i cataloghi Kohn a oggi conosciuti. Per la prima volta il compensato viene utilizzato curvato come parte fondamentale di design in un oggetto.
Viene universalmente attribuita al grande architetto viennese Josef Hoffmann ma non si è trovato alcun riferimento storico che confermi questa tesi. Viene esposta anche a Saint Louis nel 1904 e a Buenos Aires nel 1910.
Nel catalogo Kohn per la Esposizione Imperiale di Londra del 1906, troviamo alcuni interni della mostra Invernale del Museo Austriaco delle Arti e dell’Industria del 1901. In uno dei locali, uno studio, ci sono anche queste poltrone.
Un modello di punta per la Kohn.
Il modello poteva essere richiesto sia con piedi in ottone che in legno dorato. Qualche anno fa ho avuto la fortuna di trovarne quattro esemplari in un villino sotto Roma. Altre le ho potute studiare a Vienna.
In tutti i casi il sedile non è formato da un’asta curvata ma è costruito in maniera classica con solo la parte a vista di faggio.
Probabilmente per una struttura così profonda e grande, in ogni modo difficile da vedere, aveva più senso una costruzione classica lasciando la curvatura al contenimento della struttura di compensato.
Quando nel 2008 ho scritto il libro Il Mobile Moderno in una delle maggiori gallerie viennesi ho potuto ammirare una poltrona che era stata trovata insieme alla sua fattura originale, dotata di un bellissimo simbolo quadrato della Kohn in ottone: il logo, disegnato da Koloman Moser per l’azienda viennese. Una vera rarità.
Alla nostra mostra a Milano
Una poltrona da esposizione insomma. Infatti ne abbiamo esposto un esemplare anche alla nostra mostra su La poltrona moderna, lo scorso anno durante il Fuorisalone di Milano. Con un rivestimento di velluto blu, perfettamente restaurata, mantiene intatta la sua classe assoluta e unica.
Certamente è un modello che ha bisogno di spazio ma che vale la pena di comprare per un investimento di un certo valore. Il valore stimato dalla casa d’Aste è tra il 4.000 e i 6000€.
Chissà chi se la aggiudicherà e in quale ambiente e luogo del mondo troverà la sua nuova casa. E voi cosa ne pensate, incontra il vostro gusto? Vi aspettiamo nei commenti.
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