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Il momento descritto è particolarmente importante per la storia del mobile in legno curvato. Diversi articoli austriaci e inglesi misero in rilievo, in quei mesi di esposizione, di come Josef Hoffmann fosse in stretto rapporto con la Jacob & Josef Kohn.
Documenti rari che ci permettono oggi di attribuire al genio creativo dell’architetto viennese molti oggetti della Kohn.
L’approfondimento di Julio verte sulla poltrona Kohn modello n. 688 di cui almeno tre esemplari arredano alcuni spazi della mostra Kunstschau Wien nel 1908. Modello che abbiamo già incontrato all’asta di Dorotheum di dicembre 2017 dove due esemplari sono stati aggiudicati per 8.125 Euro. Cifra che comprende già Iva e diritti d’asta.
Un valore non elevato per oggetti così rari, come ci racconta Julio.
Pubblicità della Jacob & Josef Kohn sul catalogo della Secessione del 1906
Kunstshau Wien, 1908
Esattamente 110 anni fa, tra giugno e ottobre del 1908, a Vienna si tiene una importante manifestazione: la Kunstschau Wien. Come indicato sul retro delle cartoline “Kunstschau Klimtgruppe Wien 1908”, si tratta del primo evento organizzato dal cosiddetto Klimt Gruppe, dopo avere lasciato la Secessione nel 1905.
I membri più significativi, che lo accompagnano sono Josef Hoffmann -incaricato della progettazione degli edifici temporanei- e Koloman Moser.
All’Esposizione, incentrata sull’arte viennese, partecipano circa 170 artisti di diverse tendenze.
L’obiettivo della manifestazione secondo Klimt, presidente del comitato organizzatore, è presto detto durante il suo discorso di apertura:
“… concepiamo il termine artista in senso ampio come il concetto di un’opera d’arte. Chiamiamo artisti non solamente i creatori ma anche coloro che godono l’arte, che sono cioè capaci di rivivere e valutare con i propri sensi ricettivi le creazioni artistiche“.
Permeabilizzare con l’arte ogni sfera della vita, dunque, come forma di progresso culturale, in modo che si generi un connubio tra arte e pubblico, in quanto comunità di artisti.
La casa di campagna di Josef Hoffmann
La Mostra ha grande risonanza. Viene oggi ricordata per molte opere esposte tra cui “Il bacio” dello stesso Klimt che in quell’occasione riscuote grande successo.
Pochi però ricordano la “piccola casa di campagna” del Prof. Josef Hoffmann, arredata con i mobili della Prima Società per Azioni Austriaca per i Mobili in Legno Curvato, Jacob & Josef Kohn.
Si tratta di un edificio a due piani, nello stile Secessione, che l’architetto progetta, sia nella dimensione costruttiva che nella completa decorazione d’interni, in particolare nei mobili. Un disegno dove il modernismo viennese, paradossalmente, ritrova il classico neo-Biedermeier, utilizzando la tecnica fornita dall’industria più sviluppata di mobili curvi a Vienna.
La casa di campagna è un’opera d’arte totale (Gesamtkunstwerk), effimera, la cui sala più famosa espone la Sitzmaschine di Hoffmann. Le stanze sono arredate con mobili prodotti dalla Kohn ma anche con oggetti della Wiener Werkstätte.
D’altra parte, è logico, e allo stesso tempo una manifestazione delle contraddizioni ereditate dalla Arts & Craft, che per decorare la casa Hoffmann decida di utilizzare gli oggetti prodotti dai workshop viennesi, mostrando sotto lo stesso tetto l’artigianato e la produzione industriale.
Dopotutto, nel denso microcosmo di Vienna in quel tempo “un ambiente sociale totale” è normale che lo stesso Felix Kohn acquisti anche oggetti dai workshop viennesi. Così come è normale che alla sua morte, sia Hoffmann a progettare la tomba di famiglia, come per altri personaggi di Vienna.
Alla Kunstschau Wien, la stanza 25 progettata da Marcel Kammerer
La poltrona da riposo n. 688
Nella piccola casa di campagna, ci soffermiamo su una sezione della sala da pranzo, illustrata in una fotografia presa dalla sala fumatori. A questa immagine abbiamo dedicato la copertina. Dallo scorcio si intravedono due “poltrone per il riposo”, di un modello apparso per la prima volta nel catalogo belga di Kohn del 1906.
Queste stesse sedute si ritrovano anche in un’altra stanza della mostra, progettata da Marcel Kammerer. E questo ha dato adito nel tempo a errate attribuzioni. La paternità di Josef Hoffmann di questa sedia è attualmente indiscussa.
È interessante osservare il contesto in cui questo modello è mostrato in una pagina del catalogo russo del 1907, pubblicato da Genrih Gatsura. Qui coesistono modelli che possiamo definire antichi o classici in legno curvo e storicizzato nell’altro, accanto a modelli moderni. Come le poltrone “con le orecchie“, anch’esse chiamate poltrone per il riposo.
Il modello n. 688 è evidentemente una radicale modernizzazione di tali vecchi modelli. Ma, curiosamente, questa poltrona scompare dai cataloghi tedeschi e italiani del 1909, dai cataloghi generali del 1910 e da quello tedesco del 1916.
La sedia appare solo nel catalogo per gli Stati Uniti del 1909. Sembra dunque essere un modello raro che è stato solo in produzione tra il 1906 e il 1909. Forse eclissato dalle altre sedie per il riposo n. 666 e n. 667 e dalla famosa Sitzmaschine, modello n. 670.
Catalogo russo del 1907 e il disegno del tessuto di J.Hoffmann per Backhausen
Elementi di stile distintivi
La caratteristica della seduta n. 688, oltre al suo aspetto imponente, è la semplicità strutturale dei suoi tre piani uniti alla sede: il telaio posteriore e i pannelli laterali.
Lo stile è rigorosamente rettilineo, una forma amata da Hoffmann. La decorazione geometrica è ripresa nell’intarsio nei pannelli laterali, probabilmente anch’essi progettati dall’architetto viennese.
Inoltre, in tutti i cataloghi Kohn la seduta appare rivestita con un tessuto disegnato dallo stesso Hoffmann per la Wiener Werkstätte, prodotto dalla famosa azienda Joh. Backhausen & Söhne, di Vienna. Un disegno che non si vede nel modello mostrato nel Kunstschau.
Altro dettaglio particolare sono le parti metalliche e il completamento dei lati, come le sfere di appoggio al pavimento, che ricordano alcune piccole ruote presenti in altri modelli.
A Barcellona, nel 1908, l’azienda Kohn apre un nuovo negozio moderno in Plaça de Catalunya nº 21. Quando nel 1913 chiude, perché una banca compra l’intero edificio, i mobili vengono venduti nei Grandi Magazzini “El Siglo“, sulle Ramblas.
A tal fine, nel 1913 il punto vendita pubblica un catalogo speciale dedicato al marchio viennese, in cui la sedia da riposo n. 688 appare insieme ad altri modelli noti di Gustav Siegel e Josef Hoffmann.
Il prezzo di vendita della seduta è identico a quello della Sitzmaschine. Un prezzo importante dunque. Il prezzo giusto per una rarità nel mondo dei mobili moderni in legno curvato a vapore.
Il sito di Espai corbat della Fondazione Caixa Vinaròs è un luogo da visitare. Per gli appassionati della linea curva, come siamo tutti noi.
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