La qualità principale del genio non è la perfezione ma l’originalità, l’apertura di nuovi confini. (Arthur Koestler)
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Nella sala della Boemia è esposta una poltroncina già diventata una delle più perfette creazioni di design in legno curvato: il modello n. 715 della Jacob & Josef Kohn, disegnata dal genio creativo di Gustav Siegel.
Ma il suo ruolo nella storia dello stile Thonet va ben oltre la sua bellezza. La rivoluzione del linguaggio creativo nel mobile in legno curvato, che avviene a cavallo tra l’800 e il ‘900, è comprensibile infatti solo attraverso un confronto.
Quello tra la poltroncina n.712 (diventata famosa come B9 nei cataloghi Thonet successivi al 1920) e questa, della produzione della Jacob & Josef Kohn.
Un passaggio fondamentale e ora vi spieghiamo perché.
Mostra del 2005 al Castello Sforzesco di Milano: modelli n.716 ( a sin) e 3 modelli n.715 (a dx)
Una rivoluzione strutturale
Entrambe le poltroncine sono progettate alla fine dell’800. La n.712 è già presente nel poster/catalogo del 1900. La n.715 viene presentata a Vienna alla fine del 1899 e in seguito all’Esposizione di Parigi del 1900. Viene da tutti riconosciuta come il primo modello moderno.
La grande differenza fra le due poltroncine sta nelle due gambe anteriori. La possibilità di lavorare la sezione a base quadrangolare permette a Gustav Siegel di far passare esternamente al sedile i due montanti che formano anche la struttura dello schienale.
Nel punto di contatto le due superfici sono parallele e non vengono modificate per favorire l’assemblaggio.
Nella n.712, anch’essa verosimilmente uscita dal genio creativo di Gustav Siegel, le gambe anteriori si innestano tradizionalmente sotto al sedile. In questo caso non è possibile farle passare a lato perché, per fare ciò, sarebbe occorso creare una sede per il montante tondo, riducendo il telaio del sedile.
Quando il successo è meritato
Il risultato è ottimo per entrambe le poltroncine ma nel modello n.715 Siegel guadagna una stabilità superiore e duratura neanche paragonabile alle poltrone tradizionali dell’800. Poltrone che avevano a lungo andare il punto più debole proprio nel nodo gamba anteriore/sedile.
La poltroncina n.715 riscuote immediatamente un grande successo e, proprio durante l’Expo di Parigi nel 1900, viene insignita della medaglia d’oro.
Non è un caso quindi trovare questo modello sulle pubblicità della Jacob & Josef Kohn nei numeri di Ver Sacrum del 1901 e del 1902 così come nelle riproduzioni dell’allestimento di Parigi di Gustav Siegel in Das Interieur, nel 1901.
La poltroncina viene inserita in catalogo per la prima volta nel supplemento del 1902 insieme al rispettivo divanetto e al tavolino (anch’esso presente a Parigi) mentre la sedia della stessa serie apparirà nei cataloghi solo dopo il 1904.
Dal libro dell’Esposizione Universale di Parigi 1900
L’offerta si amplia e si brevetta
Il modello originario presentato a Parigi e pubblicizzato è quello con i piedini in ottone e l’imbottitura dello schienale e del sedile in tessuto. Presto è però possibile richiedere la stessa poltroncina con il rivestimento in pelle o in paglia, e con i puntali in alluminio o esclusivamente in legno.
Questo modello viene utilizzato anche a Torino nel 1902. Lo troviamo in un locale studio per uomo, arredato dalla Jacob & Josef Kohn all’interno del padiglione austriaco nell’ Esposizione delle Arti Applicate. Lo stesso modello è a Milano nel 1906, nella sala della Boemia.
Tutti i modelli della serie n.715 vengono segnalati nel 1902 come “modelli depositati” (Gesetzlich geschützt).
Se la forcella che forma le due gambe posteriori derivano dalla n.712 (anche se in sezione tonda e non squadrata) l’asta che forma contemporaneamente le gambe anteriori, i braccioli e lo schienale è una innovazione assoluta.
Una soluzione che verrà utilizzata in moltissimi modelli di successo prodotti dalla stessa Kohn ma anche dalla Thonet su disegno di innumerevoli famosi architetti.
Dalla rivista Das Interieur, Parigi 1900
Le poltroncine da l’ufficio for-men-only
Le due poltroncine n.712 e n.715 fanno parte dell’offerta delle cosiddette poltroncine per ufficio. La serie “700” infatti si proponeva per arredare il locale prettamente maschile dell’inizio del Novecento.
Lo studio, l’ufficio, i luoghi dove viene mostrato il nuovo uomo moderno di successo. Quello dedito agli affari, ai progetti, ai conti di famiglia o dell’azienda.
Non è un caso che Otto Wagner sia disegnato da Theodor Kempf-Hartenkampf alla sua scrivania, su una sedia in legno curvato chiaramente. O che lo stesso Imperatore sia spesso ripreso alla sua postazione di studio dove era solito passare le prime ore del mattino.
Le poltroncine della serie 700 sono effettivamente pensate per quella parte di popolazione che già si veste in modo “moderno”. Le donne dell’epoca hanno infatti vestiti troppo ingombranti per poter utilizzare comodamente quel tipo di arredo.
Lo spazio è limitato e chiuso su tre lati dal nastro di legno curvato che forma gambe anteriori e schienale. Quasi impossibile utilizzarle con comodità.
Esposizione delle Arti Applicate, Torino 1902
Eppure Gustav Siegel è un genio incompreso
È certo che con il modello n.715 l’opera di Gustav Siegel nel mondo del legno curvato a vapore raggiunge una perfezione riconosciuta dal mondo intero. Eppure, l’importanza di questo designer è sicuramente maggiore di quella che ancora oggi gli viene concessa. Pensate che nei motori di ricerca dei designer e artisti austriaci non viene nemmeno citato.
Solo alcuni autori come Karl Mang e Werner Schweiger hanno evidenziato l’importanza di Siegel, come già fece la rivista The Studio nel 1908, sottolineando il contributo fondamentale del lavoro di Siegel nello sviluppo del mobile in faggio curvato.
Come potete immaginare, questo è esattamente il mio pensiero. Dalla poltroncina n. 715 deriva anche la poltroncina rivoluzionaria di cui vi ho già parlato e che rappresenta a mio avviso una delle creazioni più emozionanti di questo grande genio incompreso.
In questi giorni ho giusto portato la nostra n.715 a restaurare, facendola rivestire con un tessuto d’epoca. Non vedo l’ora di vederla e appena l’avrò, lo condividerò con voi.
E voi, avete mai avuto la fortuna di accomodarvi su uno di questi oggetti? Se volete, lo potrete fare a Montegrotto, al nostro corso. Lei non mancherà e voi? Vi aspettiamo.
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