Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l’immenso.
(Erri De Luca)
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Non poteva mancare, eppure è stato per noi particolarmente difficile trovarne.
Poi, come spesso accade, quando oramai avevamo fermato una coppia di due splendidi esemplari in Austria, nel giro di pochi giorni abbiamo recuperato un set intero in Toscana, veramente fuori del comune.
Alessandro ha fatto i salti mortali per prepararne una anche di quest’ultimo set.
Ma cosa ha questo oggetto di così unico da essere anche lei, a suo modo, un’icona del punto di svolta avvenuto tra il 1898 e il 1910?
Un miracolo della tecnica
La risposta è sotto gli occhi di tutti: la poltroncina n. 719, pur essendo una chiara evoluzione della n. 717, ha la particolarità di avere un angolo retto nel montante della gamba anteriore. Eppure proprio di legno curvato si tratta.
Questa particolarità è raggiunta dalla Jacob & Josef Kohn eseguendo un leggero taglio dalla parte delle fibre compresse e viene pubblicizzata per diversi anni.
Non c’è dubbio, il risultato è avveniristico e straordinario, tanto che ancora nel 1906 sul catalogo dell’Esposizione Imperiale Austriaca a Londra così come all’interno del numero speciale di The Studio sull’Austria, la pubblicità della Jacob & Josef Kohn è imperniata su questo modello.
Vai libera alla creatività
L’uso del legno a sezione quadrata, e la possibilità di piegare l’asta di faggio ad angolo retto senza spezzarla, è la dimostrazione che il linguaggio creativo del faggio curvato a vapore ha superato ogni barriera pensabile.
Non è più necessario che il progettista, nell’epoca ottocentesca di Michael Thonet un artigiano-imprenditore, debba avere le conoscenze tecniche accumulate con l’esperienza.
Ora l’artista può dare libero sfogo al proprio genio creativo.
Ancora una volta troviamo dei modelli simili creati dagli stessi artisti che collaborano con la Jacob & Josef Kohn – in questo caso Koloman Moser – con il linguaggio tradizionale. In questo caso, una poltroncina da lui disegnata nel 1901-1902 per lo studio del dottor Z. (probabilmente per il dottor Zuckerkandl).
La poltroncina Kohn n.719 (a sin) e la poltroncina di Koloman Moser (a dx) a confronto
Un linguaggio democratico
Ancora una volta si conferma la nostra tesi che il linguaggio del legno curvato sia la via per riprodurre le forme dei grandi artisti in produzione seriale, a un costo accessibile alla nuova borghesia.
Democrazia dei consumi che significa il bello per tutti, nelle case e negli ambienti della quotidianità. Del resto a questo serve la bellezza, a stare bene ogni giorno, là dove trascorriamo il nostro preziosissimo tempo.
In specifico, il set che abbiamo trovato in Toscana riprende l’idea di Koloman Moser di inserire dei decori nei montanti dei braccioli, nello schienale e nel sedile.
Il decoro alla Koloman Moser della nostra poltroncina n.719
Sul mercato italiano, a partire dalla fine del 1903 la poltroncina n. 719 viene offerta a 54 lire, nella versione senza puntali in ottone e tappezzeria. Questo modello, che appare nel supplemento del catalogo generale del 1903, è (a nostro avviso correttamente) attribuito a Gustav Siegel ma in molti articoli e pubblicazioni è riferito a Koloman Moser.
Rispetto al modello n. 717, costa circa un 10% in più. Vista la similitudine tra i due modelli possiamo capire che tale differenza di prezzo è dovuto proprio nella piegatura ad angolo retto del legno che comportava una lavorazione e una piegatura più lunga e probabilmente con più scarti per le rotture dei pezzi.
Come i modelli precedenti anche per questo esisteva la possibilità di avere i modelli con o senza piedini d’ottone.
Il limite è (solo) nella nostra testa
Qualunque fosse il motivo, il risultato si vede. Un capolavoro che sembra contraddire ogni legge della fisica, quasi a voler affermare come i limiti siano solo nella mente di chi non crede a sufficienza nel valore delle proprie aspirazioni e dei propri sogni.
E quando a questa fiducia si associa un’arte e un mestiere sopraffino, ecco che anche il quasi impossibile diventa realtà, destinata a durare nel tempo.
Ma le sorprese non sono ancora finite:
nel set trovato in Toscana, scoprendo la tappezzeria di 100 anni di vita vissuta, al quarto strato abbiamo ritrovato il tessuto originale di straordinaria bellezza, che ricorda la prima grafica di Koloman Moser. Un’emozione davvero grandissima.
E voi cosa ne pensate? Vedreste questo oggetto all’interno del vostro ambiente domestico o di lavoro? Vi aspettiamo nei commenti.
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