Argomenti dell'articolo
In catalogo sia nella produzione della Jacob & Josef Kohn che in quella della Gebrüder Thonet, la poltrona n.714 non ha molta fama.
Per uno scherzo del destino, si ritrova schiacciata dai modelli contemporanei preferiti da famosi architetti, come la n. 712, la poltroncina viennese tanto amata da Le Courbusier.
Ma anche da quelli premiati, come la poltrona n.715 di Gustav Siegel, insignita della Medaglia d’Oro durante l’Esposizione Universale di Parigi del 1900.
In realtà la n.714 è la prima seduta a utilizzare la sezione quadrangolare tra i cosiddetti “mobili moderni”. Ecco perché è così importante nella storia dello stile curvo ed ecco perché la sua storia va assolutamente conosciuta.
La Kohn all’Expo di Philadelphia 1876 – credit image: Free Library of Philadelphia – http://freelibrary.org/
Legno curvato in sezione quadrata
Questo tipo di sezione è stata pensata dalla Jacob & Josef Kohn sin dal 1873. Trova applicazione nei 14 modelli presentati alla Esposizione Universale di Philadephia del 1876, nella sezione novità, per poi entrare a catalogo in occasione di Parigi 1878.
Trova la sua massima espressione di gusto ottocentesco nel trionfo della elaborata esibizione di un interior completo per l’esposizione di Anversa nel 1885.
Ma è solo nel disegno dei mobili moderni di Josef Hoffmann e della sua scuola che la sezione quadrata trova il suo uso perfetto.
La poltrona modello 714/A della Jacob & Josef Kohn
Per mobili di alta classe
La finalità che Jacob & Josef Kohn perseguono senza sosta e con determinazione, sin dagli inizi della loro attività, è quella di affrancare il business del legno curvato a vapore dal ruolo di Cenerentola occupato fino a quel momento.
L’introduzione della sezione quadrata al posto di quella tonda per produrre mobili in stile Thonet di alta classe va esattamente in questa direzione.
Di fatto dà un nuovo inatteso impulso al mobile in linea curva, aprendo una incredibile opportunità di espansione e perfezione. E questo proprio nel momento in cui, a detta di molti, questo linguaggio sembrava essere giunto al suo punto di arrivo.
La capacità di visione e l’intento pioneristico del grande concorrente della Gebrüder Thonet nel settore del legno curvato a vapore trova una propria originale espressione. E il mercato li premia.
Poltrone nel catalogo Jacob & Josef Kohn del 1910
Delle sue versioni e delle varie attribuzioni
Dei cataloghi ad oggi conosciuti, la poltrona n.714 viene inserita per la prima volta nel supplemento del 1903, anche se la numerazione ci suggerisce una ideazione precedente alla fine del secolo XIX.
Questo modello viene proposto in più versioni: i modelli n.714 , n. 714/2, n. 714/A e così via. Ciò che varia è la finitura dello schienale. Il primo modello illustrato porta la seduta “a sella”.
Nel mercato antiquario viene spesso attribuita a Otto Wagner ma mai attribuzione più errata è stata avanzata. Il motivo è probabilmente l’uso in uno dei modelli dello schienale in compensato con quadrati e rettangoli vuoti che ricordano l’uso nel modello n. 721 (in questo modello tondi).
In realtà il linguaggio formale è molto più vicino ad Adolf Loos che a Otto Wagner. Quest’ultimo peraltro in questo periodo non ha ancora contatti con la società viennese.
La nostra attribuzione non può essere però che a Gustav Siegel, l’autore dei modelli contemporanei e innovativi per la Jacob & Josef Kohn.
Un primo utilizzo di lavorazione del compensato porterà la Jacob & Josef Kohn a brevettare un procedimento per eseguire fori e disegni nel legno (Pat. nr. 13517 del 15 maggio 1903).
Thonet Zentral Anzeiger e la “pagina di Loos”
Le versioni della Gebrüder Thonet
Nel 1903 la Gebrüder Thonet riprende il modello (almeno nell’uso delle gambe anteriori) come poltrona moderna n. 1009. Fa parte dei 12 modelli della famosa “pagina di Loos”.
Successivamente viene ripresa in riproduzioni sempre più vicine all’originale della Kohn nel 1904. Un esempio è il modello n 1015 lanciato nel Thonet Zentral Anzeiger del 1/10/1904. Nel numero del 31/05/1905, invece, troviamo i modelli n. 6041 e n. 6042, con lo schienale con fori tondi e non quadrati e con il sedile “a sella”.
Un’attenzione che ci fa capire nei primi anni del Novecento quanto sia importante e richiesta dal mercato questo modello.
Decisamente, meritava un lustro maggiore ma si sa, la storia a volte segue percorsi tutti suoi. Anche se il valore rimane e trova sempre un modo per riemergere, prima o poi.
E voi cosa ne pensate? Prendereste mai una poltrona di questo modello per il vostro living o per il vostro studio? Vi aspettiamo nei commenti.
Poltroncine Kohn n. 714 al Café de l’Europe a Vienna
NO COMMENT