Hai mai visto il restauro di un oggetto in legno curvato dal vivo? E non parlo di un oggetto qualsiasi, mi riferisco ad un tavolo Thonet in legno lamellare. Se non ti è mai capitato, preparati a sorprenderti.
Come è nato il film
Un documento unico che ho tenuto gelosamente per anni e che ora ho pensato di pubblicare, dedicato ai nostri appassionati lettori.
Il tavolo che vedrete è un esemplare unico, rarissimo, databile intorno al 1859.
L’ho trovato in un’asta negli Stati Uniti. Era presentato in un lotto con due sedie n. 13 ma non era descritto come tavolo in lamellare. Lo si capiva solo guardando attentamente le foto dei riccioli aperti. Il tavolo presentava un cedimento di una gamba e diversi riccioli aperti nelle varie lamelle.
Una volta portato in Italia lo abbiamo fotografato e abbiamo filmato tutto il restauro, montando un video di circa 11 minuti: pochi minuti che valgono due mesi di lavorazione.
In primo luogo, abbiamo recuperato tutta la documentazione storica inerente a questo incredibile oggetto e cercato eventuali altri oggetti simili.
In Germania a casa di un collezionista ho trovato due basamenti simili in legno lamellare, anche se più recenti e costruiti con un numero minore di lamelle. In questi esemplari ogni gamba ne conta cinque mentre nel nostro tavolo ce ne sono ben nove. Li ho osservati attentamente per avere più dettagli possibili.
Un intervento ad opera d’arte
Non tutti possono realizzare un restauro di questo tipo. Per un oggetto così prezioso, occorre l’intervento di professionisti specializzati nel mobile in legno curvato. L’ho portato in Toscana da due miei restauratori di fiducia in grado di riprodurre i passaggi della lavorazione passo per passo esattamente come facevano nel tempo in cui è stato costruito.
Lo hanno prima smontato integralmente. Sono state fatte delle forme e tutte le parti sono state ricurvate: una prima volta per farle tornate nella loro posizione originale e una seconda per incollare tutte le lamelle.
Dove le gambe presentavano una rottura, come nel punto di appoggio, sono state rifatte delle lamelle dello stesso spessore delle originali e sono state raccordate con quelle originali.
Il tavolo è stato poi rimontato e lucidato.
Questo capolavoro ha ritrovato il suo antico splendore, per la gioia di tutti noi.
Buona visione
Stefano
19 Marzo
Salve Giovanni, grazie per pubblicare questo bellissimo documento. Il filmato fa sembrare tutto il processo intuitivo e facile, ma per chi come me restaura I propri oggetti sa quanto difficile e delicato e un restauro del genere. Condividere questo documento e un gesto molto generoso per il quale ti ringrazio. Complimenti.
Giovanni Renzi
19 Marzo
Grazie Stefano dei complimenti. Il video non riesce a trasmettere le emozioni di essere riuscito a vincere l’asta, le preoccupazioni per lo stato dell’oggetto, la voglia di vedere quanto prima il risultato del restauro e la felicità nel vedere l’opera compiuta. Ma sono sicuro che tu, restaurando da solo i tuoi oggetti, vivi le stesse emozioni. Che cosa ti ha colpito di più?
Gianni
23 Marzo
Giovanni, Manuela, Alessandro
devo ringraziare molto per la ricchezza, di informazioni, di consigli, di suggerimenti, di passione che spandete in ogni intervento su questo sito. Ricchezza che viene dall’aver dedicato tanto tempo ai “riccioli” e tante risorse artistiche, umane, di lavoro, ma non solo.
Nel caso particolare di questo intervento ho apprezzato moltissimo la documentazione di un restauro così importante e ringrazio ancora per avercene partecipato.
Quello che nel mio piccolo ho realizzato è che la documentazione di un restauro viene poi a far parte della storia di un pezzo e che a questa documentazione occorre dedicare un po’ di tempo che ritengo ben utilizzato. Stato iniziale, studio, smontaggio, documentazione degli interventi necessari, alcune fasi del lavoro successivo vero e proprio di ripristino, finitura, assemblaggio finale.
Grazie ancora
Giovanni Renzi
23 Marzo
Grazie Gianni e complimenti per quello che stai facendo. La documentazione di ogni restauro dovrebbe diventare parte della “dote” di un oggetto storico e tu ne hai colto perfettamente il senso.
alessia farana cancellario
23 Aprile
Buongiorno Giovanni, ho ereditato u tavolo molto simile a quello rappresentato, ha il piano ovale ma il piede è praticamente identico. Adesso è dal restauratore. Le chiedo una curiosità.
Il restauratore mi diceva che solitamente i Thonet hanno un marchio. Possono anche non averlo?
Grazie
Alessia
Manuela Lombardi Borgia
21 Novembre
Buongiorno Alessia, gli arredi in legno curvato venivano dotati di etichetta in cartiglio e di marchio. A volte il marchio non è presente, e l’etichetta può andare persa nel tempo, anche se a un occhio attento, è possibile comunque risalire a produzione e periodo, grazie all’esperienza e alla documentazione storica.