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Invece, in questo caso, parliamo di un grande successo.
È vero che nel nostro blog anche noi dedichiamo una categoria alla sedia più venduta al mondo, la Thonet n.14.
Ma al di là del fatto che è la sedia iconica del legno curvato e l’archetipo della sedia di design, è per via di una Thonet n.14 che Manuela ed io ci siamo conosciuti. Insomma, in questo progetto condiviso, ci è sembrato un atto dovuto.
Eppure, il modello più visto che ancora oggi veste molti locali e caffè non è questo: è la seconda sedia più venduta al mondo. E oggi cerchiamo di rimediare.
Dal film “Coco avant Chanel – L’amore prima del mito” (2008)
Si può bissare un successo?
La risposta è sì. Certo, la ricerca di un prodotto di successo, quando ne hai già uno in catalogo, non è semplice per nessuno.
Dalle prime 4.000 sedie n. 14 fabbricate e vendute nel 1859, a metà degli anni ’70, la produzione della Thonet si attesta tra le 300-400.000 unità di questo modello, vendute in tutto il mondo. Nel 1875 rappresentano l’80% di tutte le sedie fabbricate e vendute.
Questo incredibile successo rallenta la ricerca dei nuovi modelli. Nei primi anni ’60 vengono presentati i modelli n. 16 e n. 17 (denominati sedie a cattedrale) che riprendono il disegno del Palazzo di Vetro di Paxton delle Esposizioni Universali di Londra.
Negli anni che seguono, i fratelli Thonet si dedicano alla creazione di prodotti diversi quali dondoli, tavoli, divanetti e al perfezionamento dei processi aziendali: dalla produzione, alla distribuzione, al marketing e alla comunicazione.
La pagina del catalogo della Gebrüder Thonet del 1879
Data di nascita imprecisata
La sedia n. 18 nasce nel 1876. Così riportano i cataloghi della Gebrüder Thonet, nei testi introduttivi. In realtà già nei poster del 1873 troviamo i modelli di sedie n.20 e n. 21. Essendo ai quei tempi la numerazione progressiva (e questo aiuta molto nelle expertise), deduciamo che la n. 18 sia antecedente.
Alcuni collezionisti ritengono che il modello n.18 sia stato creato per il mercato americano e sudamericano (in particolare per il Brasile) e che non fosse presente sul mercato europeo per questo motivo. Ancora oggi non sappiamo se perché presentata l’anno dell’Esibizione Universale di Filadelfia (1876) o perché pensata proprio per il pubblico americano.
Sta di fatto che il legame di questa sedia con gli Stati uniti è molto forte tanto che le prime pubblicità sono proprio rivolte a questo mercato.
Le prime apparizioni in Europa invece risalgono all’Esposizione di Parigi del 1878 dove viene segnalata nei nuovi modelli con la sedia con la seduta a cuore, la Thonet n.28.
La differenza è nel dettaglio
La sedia modello n.18 è molto simile alla n.14. Facile confondersi infatti. L’unica differenza è nel decoro dello schienale che invece di unire i due montanti, collega schienale e sedile con una forcella ad U rovesciata.
Il prezzo a cui viene lanciata sul mercato è leggermente superiore alla n.14 (in Italia a 9,75 Lire contro le 9,50 della n.14). Anche qui la n. 18 sarà la seconda (mannaggia!) sedia a catalogo a minor prezzo.
Il successo del modello è immediato. La frase di Franklin Delano Roosvelt:
quando hai raggiunto un successo fai un nodo ben stretto e cerca di rimanerci
calza perfettamente per la Gebrüder Thonet.
Con questo modello trovano nuovo vigore e si delinea la necessità di aprire nuove fabbriche come, ad esempio quella di Nowo Radomsk nel 1879-80. Nel 1905, da questa fabbrica, dove oggi c’è la sede e la produzione della Fameg, che abbiamo incontrato al Fuorisalone del mobile milanese, escono circa 240.000 sedie modello n.18.
Numeri da capogiro
Il modello n.18 è oggettivamente più comodo della n.14. Non c’è il secondo archetto a segnarti la schiena. A quel tempo possiede anche una caratteristica che la famosa n. 14 non ha: dà la possibilità di impagliare lo schienale, di riempirlo con stoffa e di sceglierla con il compensato traforato.
La prima sedia che utilizza il compensato traforato come decoro appare infatti sul catalogo Thonet del 1883 ed è proprio una n.18.
Fino a tutto il 1905, la Thonet arriva a vendere oltre 3 milioni di sedie. Confrontando i volumi dei modelli n.18 e n.14, vediamo che il rapporto è di 1 a 3. Se però isoliamo il calcolo agli anni in cui le due sedie erano contemporaneamente a catalogo (la Thonet n.14 ha 17 anni in più della sorella), allora il rapporto diventa 1 a 2.
Ecco allora che, prendendo come riferimento i calcoli eseguiti dall’azienda austriaca di 50 milioni di sedie modello n.14 prodotte prima del 1914, possiamo pensare a una cifra di sedie modello 18 che supera i 20 milioni di prodotte e vendute prima di quella data. Sicuramente la seconda sedia venduta al mondo.
Inutile dire che il modello viene copiato da tutte le aziende concorrenti di mobili in legno curvato. E altrettanto che vengono inserite a catalogo con la stessa numerazione. Unica eccezione, la Società Antonio Volpe: l’impresa di Udine la inserisce come modello n. 2. La seconda sedia più venduta al mondo, appunto, dopo la n. 14 (che qui ha il modello n.1).
Niente da fare: gli italiani, quando vogliono, hanno davvero una marcia in più.
Le più vecchie sedie modello n. 18
Di questo modello non troverete mai modelli in legno lamellare. Troppo tardi è l’inizio della sua messa in vendita. Le più vecchie sedie di questo modello sono chiaramente della Gebrüder Thonet. Hanno una etichetta del tipo 1b o 1c e un timbro THONET all’interno del sedile (di lato) spesso in colore bianco.
Non è un caso trovare questo modello in stampe, cartoline, foto, film che ritraggono semplici momenti quotidiani, eventi o importanti accadimenti storici.
A noi è capitato pochi anni fa Bormio. Al bar delle Terme, abbiamo trovato sedie modello n. 18 prodotte dalla Jacob & Josef Kohn, più di 100 anni fa. A riprova di un modello fortunato nelle vendite ma soprattutto indistruttibile.
Insomma un successo anche se poco ricordato. Forse la frase che cercavo per iniziare il post può essere quella di Guccini
..resteremo sempre a un punto dai campioni … e si vinca solo in sogni straordinari!
Chi mi conosce sa che Guccini è uno dei miei miti. E la linea curva non smette mai di farmi sognare.
Carpisa sceglie la Thonet 18 come testimonial sul numero di Glamour n.314, settembre 2018
Andrea
14 Gennaio
Buongiorno
Abbiamo ereditato un set di sedie simili alla n.14, appartenute ai nonni di mia moglie che arredarono la casa nei primi anni 70.
All’interno del sedile sono presenti residui di etichette in carta rettangolari la cui unica sigla leggibile è ZMG e sembrerebbe un numero di serie in rosso. Sa dirci qualcosa di più in base a queste indicazioni?
Grazie
Manuela Lombardi Borgia
20 Gennaio
Buongiorno Andrea, per poterla aiutare dovremmo vedere delle foto. Me le mandi a manuela@legnocurvatodesign.it così le possiamo dare una risposta esaustiva.
Claudia
20 Ottobre
Salve, ho trovato ad una vendita di sbaracco una poltroncina con seduta in paglia di Vienna, sotto la quale c’è un segno rettangolare di una “fu” etichetta, ormai staccata. Posso mandarvi delle foto per capire se sono incappata in un colpo di fortuna?
Manuela Lombardi Borgia
9 Marzo
Buonasera Claudia, certo. Mi scriva a manuela@legnocurvatodesign.it. grazie
Manuela Lombardi Borgia
9 Marzo
Buonasera Claudia, mi scriva a manuela@legnocurvatodesign.it allegando foto della seduta, in particolare dell’etichetta o di quello che ne è rimasto. grazie