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Gustav Siegel è responsabile dell’Ufficio Tecnico della Jacob & Josef Kohn (l’Art Director del tempo) quando Josef Hoffmann è uno degli architetti/designer a cui l’azienda viennese affida i progetti che ha in carico.
Una collaborazione a cui il legno curvato a vapore deve molti dei suoi capolavori, nel punto di svolta in cui nasce il design nel mondo dell’arredo.
Catalogo della Jacob & Josef Kohn del 1904
Josef Hoffmann firma il progetto
Questi modelli appaiono per la prima volta nella sala da pranzo allestita da Josef Hoffmann per la Kohn all’interno della Mostra Invernale dell’Österreichisches Museum für Kunst und Industrie (Museo Austriaco per l’Arte e l’Industria).
Alla fine di ogni anno Il Museo viennese è infatti solito allestire una mostra dove le aziende presentano i nuovi modelli di arredi per l’anno successivo. Una sorta di fiera di anteprime e di lancio dei nuovi cataloghi di offerta.
Ad esempio, è proprio in occasione dell’edizione del 1899 che viene presentata la poltroncina n. 715 disegnata da Gustav Siegel, premiata poi con la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi 1900. Un luogo e un’occasione dunque di grande prestigio, nella mitica Vienna del tempo.
La sala di Josef Hoffmann all’Österreichisches Museum für Kunst und Industrie, 1901
Sedie protagoniste dello spazio
Siamo all’edizione del 1901. Della sala da pranzo di Hoffmann, sono proprio le sedie n. 330 a essere protagoniste della scena. Sono posizionate intorno a un tavolo e contro le pareti in più punti.
Verranno riproposte a Saint Louis nel 1904 e, nello stesso anno, saranno inserite nel catalogo generale della azienda austriaca.
Poltrona e divanetto a completare il set arriveranno in catalogo solo nel supplemento del 1907. Segno che questo modello di sedia aveva trovato un gradimento nel mercato dell’arredo tale da giustificare un ampliamento di gamma.
Un disegno innovativo
Il modello n. 330 è caratterizzato dalla presenza dello schienale in compensato, impreziosito esclusivamente da dei bottoni di ottone. Una scelta che abbiamo già trovato in uno dei primi modelli opera del designer di cui abbiamo parlato: le poltrone n. 720 e n. 721.
Lo stesso materiale viene utilizzato per i puntali delle 4 gambe, ma in maniera molto semplice, senza i capitelli utilizzati nella poltroncina n. 715 e nella maggior parte degli oggetti del periodo.
La sezione del faggio è quadrata e per la prima volta, troviamo una lavorazione brevettata dalla Jacob & Josef Kohn: la piegatura delle aste di faggio ad angolo retto.
Linea curva ad angolo retto
Chi ci segue lo sa già: la sezione quadrata e la piegatura ad angolo retto abbattono ogni limite creativo del linguaggio del legno curvato a vapore. Un traguardo ambizioso, figlio della volontà visionaria di spingersi nella sperimentazione tecnica oltre ogni apparente vincolo della materia.
Non poteva che essere la Jacob & Josef Kohn a farlo, grazie alla spinta visionaria che ne ha fatto un pilastro fondante della sua strategia, nel suo essere prima concorrente del leader indiscusso Gebrüder Thonet.
Nel modello della sedia n. 330 l’angolo non è così evidente come nel bracciolo della poltroncina Kohn n. 719 perché in parte chiuso dal piano dell’imbottitura e dalla struttura del sedile. Ma è fondamentale per l’insieme del modello.
Anche qui come nella “poltroncina rivoluzionaria” le gambe vengono unite da un ferro di cavallo che diverrà di gran moda a Vienna del primo ‘900. Il risultato formale dell’oggetto sedia è di una semplicità e di una modernità incredibile.
Non si può dire altrettanto nei modelli delle poltrone e del divanetto, che nonostante questo, rimangono dei bellissimi prodotti. Il set completo è infatti sulla copertina degli estratti del catalogo per l’Italia del 1909.
E voi cosa ne pensate? Conoscevate già questo modello? Vi aspettiamo come sempre nei commenti.
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