A vida è arte do encontro. (Vinicius de Moraes)
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E che a volte si trova in un luogo dove non avremmo mai pensato di arrivare, un po’ perché diverso dalla méta che ci eravamo prefissati, molto perché non ne conoscevamo l’esistenza.
E che in quel luogo, si scopra un piccolo tesoro, un percorso di vita a tratti comune, moti di anime affini e un dono prezioso che ci rende più ricchi e migliori.
Il luogo è Catania, il tesoro un progetto che parla di linea curva, spunto di una serie di riflessioni sul tema e sul ruolo della fotografia e dell’immagine che nell’era della comunicazione visiva sono il linguaggio del nostro tempo condiviso.
Ma soprattutto l’incontro è con Vittorio Graziano che della sua arte ci ha fatto dono.
Un punto di arrivo inatteso
Tutto inizia dal post sulle eccellenze industriali nel legno curvato a vapore in Sicilia. Guarda caso proprio a Catania, città accogliente, attiva, culturalmente e intellettualmente vivace.
Non è un caso invece che sia una città di mare, crocevia di culture, di incontri e di storie di vita, che nel suo caso sono di epoca greca, romana, bizantina, araba, normanna, sveva, angioina, aragonese, spagnola. Contaminazioni di diversità che ne hanno per certo segnato talenti e vocazioni.
E così, cercando informazioni sulla presenza della linea curva, ci siamo imbattuti in una immagine potente, suggestiva. Una foto in bianco/nero, ritratto di donna seduta su una sedia in stile Thonet. Una delle donne ritratte negli scatti di Vittorio Graziano nell’ambito del suo progetto La Thonet delle Eumenidi.
L’ho contattato, mi ha subito risposto e da qui è nato questo post e un legame destinato a durare nel tempo.
Vittorio Graziano, artista
Vittorio Graziano è un uomo sorprendente. Generoso, appassionato, vulcanico, alle spalle una vita di luci e ombre, come quella di tutti noi. Non diresti mai che è nato nel 1947, la voce e il tono trasmettono l’energia di un fanciullo esploratore, quale di fatto è, con mille progetti ancora da realizzare.
Ingegnere civile, fotografo per passione, un centinaio le sue mostre personali in Italia e all’estero. Tra le mille cose, nel 1994 fonda la casa editrice Mediterraneum, specializzata in editoria d’arte. Dal 2009 promuove a Catania il Med Photo Fest di cui è anche Direttore Artistico, che ogni anno premia un Maestro della Fotografia di rinomanza internazionale.
Galeotta fu una Agfa Optima, regalo di un padre con la passione per la fotografia. Compagna di tutti i viaggi scolastici, la presenza di quest’arte nella sua vita vive fasi alterne, legate a momenti personali difficili, primo fra tutti, adolescente, la perdita del padre.
Ma si sa, la passione non si può domare. Cova nel cuore e trova sempre una nuova via per esprimersi. Del resto non si può abdicare alla propria natura, ai propri sogni, pena la morte dell’anima.
Così è successo anche per Vittorio. Dopo anni di assenza l’ultima ripresa improvvisa una decina di anni fa: «…sovvertendo ordine e abitudini che stavano finendo per annientarmi. Un nuovo entusiasmo, nuovi colori e una impudente apertura a ogni esperienza visiva.»
E contestualmente, la voglia di fare qualcosa di utile da trasmettere alle nuove generazioni.
Un percorso in cui mi sono ritrovata, l’ultima (per me più importante tappa) 3 anni fa, una rivoluzione copernicana di cui questo blog è espressione. A dimostrazione che le affinità elettive esistono e sono di questo mondo.
La fotografia (secondo Vittorio)
Fotografare è come scrivere. (Gianni Berengo Giardin)
Le immagini devono parlare, suscitare emozioni, originare una riflessione. Raccontare lo spazio visivo, cercando di esaltare ciò che ci ha colpito, annullando il superfluo. Può essere un dettaglio, una luce, un gesto ma rimane sempre testimonianza di un luogo, di un momento, di una sensazione che rende un soggetto spesso banale, unico.
La fotografia, come dice Vittorio: «..è qualcosa di interiore.» E in questa unicità diventa opera d’arte ed è prima di tutto mestiere, esperienza, esercizio.
Cita Cartier Bresson, quando dice che la professionalità è nella testa e nel cuore. Anche noi abbiamo sposato questo concetto, parlando di un restauro a regola d’arte. Ma noi abbiamo aggiunto anche nelle mani, quelle dell’autore e qui (guarda caso) anche quelle su cui insiste l’obiettivo nel suggestivo progetto La Thonet delle Eumenidi.
La Thonet delle Eumenidi
Un racconto di mani. La Thonet delle Eumenidi è una personale del 2012, composta da 45 scatti che ritraggono 3 generazioni di donne. Vittorio fotografa in bianco/ nero, com’è d’uso nella più tradizionale iconografia della ritrattistica. Lo strumento, una Canon Mark II.
3 introduzioni al libro scritte da tre amici e studiosi: Carlo Guarrera, Stefania Mazzone e Tino Vittorio. Tutte da leggere e da scoprire. Omaggio al mondo femminile, alla sua forza che è anche fragilità, una solo apparente contraddizione che è ciò che ci rende uniche, anche se ci sono voluti secoli per scoprirlo e accettarlo e forse non ci siamo ancora riuscite fino in fondo.
Musiciste, attrici, giornaliste, danzatrici, studentesse. Guardano tutte dritte all’obiettivo, e in quelle fotografie, in quelle immagini, ognuno di noi ritrova un po’ di sé, come in un magico gioco di specchi.
Fotografia o immagine?
In effetti lo stesso Gustav Klimt si è posto il tema, agli inizi del ‘900 a Vienna. Insieme ad altri artisti, tra cui i suoi giovani protetti Oskar Kokoschka e Egon Schiele, messo di fronte all’avvento della fotografia, andava in cerca di nuove verità che la macchina fotografica non poteva catturare. Lo sguardo dell’artista si rivolgeva dunque all’interiorità, così nasce il modernismo nell’arte.
Del resto ancora oggi, quando pensiamo a una fotografia, immaginiamo qualcosa che riproduce la realtà così com’è, nel suo aspetto più autentico.
Invece una foto raffigura un’immagine che, secondo una valutazione ottica, è notevolmente più povera della realtà vista dai nostri occhi ma nello stesso tempo molto più ricca. Perché la leggiamo attraverso gli occhi del nostro vissuto, della nostra memoria, delle nostre esperienze e sentimenti ma anche del nostro contesto culturale.
È noi che ritroviamo. La fotografia è il mezzo ma gli artisti siamo noi.
Thonet come filo conduttore
Nel progetto fotografico La Thonet delle Eumenidi questo parallelo si coglie perfettamente. Lo sfondo è sempre lo stesso: un quadrato scuro, minimalista. Le donne sono tutte sedute, vicine o abbracciate a una sedia in stile Thonet. È lei il filo conduttore: «la vera protagonista».
Eppure la scelta di Thonet è stata un caso, come anche il titolo. Vittorio mi racconta che cercando un elemento che rimanesse sempre presente nei ritratti, in soffitta, si è imbattuto in una sedia in legno curvato. Come curve sono le linee dei corpi femminili. Presenza perfetta per “ambientare” gli scatti che aveva in mente.
Anche il tema delle Eumenidi è venuto per caso. Figlie della Notte, le tre Erinni, Aletto, Tersifone, Megera, sorgevano da un fondo oscuro, dal padre di tutte le cose, Oceano. Il titolo deriva da uno spunto tratto dall’introduzione al libro di Tino Vittorio che fa un parallelo con queste divinità quando da punitrici, si trasformano in benevole.
È infatti in modo benevolo che queste donne si mostrano a Vittorio, e a noi attraverso i suoi splendidi scatti, nella loro nudità più vera: quella dell’anima. La loro e la nostra che Vittorio esplora attraverso queste mille forme di donna, che poi sono una sola, anzi, ne sono la vera natura. E lui lo ha saputo cogliere magistralmente, emozionando.
La vera protagonista alla fine è la sedia Thonet, femmina anch’essa. «Infatti gli ho dedicato la copertina». Anche noi lo abbiamo fatto. E anche questo non è un caso perché si sa, il caso non esiste.
Le Euminidi di Eschilo
L’incontro con questo libro e con Vittorio è stato per me motivo di scoperte su vari fronti. Un vero dono di fine estate. Non ultima, la storia delle Eumenidi di Eschilo che mi ha sorpreso per la sua incredibile attualità, quasi una rappresentazione dei giorni oscuri che stiamo vivendo.
Nella religione e nella mitologia greca, le Erinni sono la personificazione femminile della vendetta, specialmente rivolta a chi colpisce la propria famiglia e i parenti.
Nell’opera di Eschilo vengono chiamate in causa per vendicare il matricidio compiuto da Oreste, con la complicità della sorella Elettra. La madre, Clitennestra, insieme all’amante, aveva infatti ucciso il marito Agamennone, padre di Oreste. Vendicava Ifigenia, loro figlia, immolata da Agamennone al fine di propiziarsi gli dei prima di partire per la conquista di Troia.
La furia delle Erinni si scatena su Oreste. Inseguito, trova rifugio nel tempio di Atena Pallade. Si tiene un processo, in cui Oreste è difeso da Apollo, per ordine del quale ha compiuto il matricidio. Al termine del processo Oreste è assolto, grazie anche al voto decisivo di Atena.
Le Erinni, dopo un momento di rabbia iniziale, sono ammansite da Atena e si trasformano in Eumenidi (“benevoli” appunto). La vendetta si trasforma in giustizia, la forza bruta e l’istinto accettano un freno dalla ragione.
Eschilo ci mostra un animo umano in cui si agitano passioni mostruose e irrisolte che trovano un freno nell’esercizio della giustizia, invece che in quello della vendetta. Il cuore dell’uomo non viene completamente domato, ma trova nella legge il luogo in cui comporre il conflitto tra pietà e giustizia, base della convivenza civile.
Riflessioni sul nostro tempo dell’inusuale e interessante blog di Daniela Bovolenta, anche questo scoperto per caso. Grazie Vittorio per avermi portata fino a qui.
Ultima nota: alcune di queste splendide foto si trovano a Milano e verranno esposte, verosimilmente ai primi di ottobre al Walden Café, in via Vetere 14 a Milano. Ovviamente noi andremo per certo, oltre che per avere il piacere di conoscere Vittorio personalmente, anche per ammirare dal vivo queste splendide immagini in cui così tanto mi sono riconosciuta. Vi terremo scuramente informati.
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paola pennisi
24 Agosto
Salve, la mostra la Thonet edelle eumenidi , a Catania, è ancora visitabile?
Manuela Lombardi Borgia
25 Agosto
Buongiorno Paola, la Mostra La Thonet delle Eumenidi è terminata ma può vedere tutte le iniziative dell’associazione culturale Mediterraneum4 sul loro sito. Si rivolga pure direttamente a loro, sono molto veloci e disponibile nel dare risposta. Buon weekend!