Gli uomini diventavano più belli, più sani, più forti da quando lo sport ne irrobustiva il corpo …(Stefan Zweig)
Giovedì 14 settembre, a Vienna, si tiene il primo turno di Europa League tra l’FK Austria Vienna e l’AC Milan. Da milanista d.o.c.g. quale io sono, in più appassionato di stile viennese, non potevo che scriverne.
Due società storiche del football. Il Milan nasce nel dicembre 1899 con il nome di Milan Football and Cricket Club. L’Austria Vienna il 12 marzo 1911 con il nome Wiener Amateur-Sportverein (WAS).
I colori sociali della squadra milanese sono il rosso e il nero.
“Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari!” lo afferma convinto il capitano e allenatore Herbert Kilpin.
La squadra viennese sceglie il bianco e il viola, ed ecco spiegato il soprannome della squadra che è “Die Veilchen“, “I Violetti“.
Non è uno sport per tutti
In verità il calcio ci mette un po’ a entrare nell’immaginario collettivo viennese. Abbiamo già visto che i cataloghi Thonet introducono nel 1890 le racchette da tennis che presto si affiancheranno agli sci, alle slitte, agli anelli da ginnastica.
In Austria però alcuni sport faticano a decollare e il calcio è uno di questi. Occorre infatti attendere il 1911 per il calcio d’inizio del primo campionato austriaco.
Sempre Zweig ci spiega che:
“Per dire il vero, nel secolo scorso l’ondata degli sport non era ancora passata dall’Inghilterra al nostro continente. Competizioni sportive, società atletiche, record di pesi massimi, erano considerati ai tempi nostri spassi da facchini o macellai.”
Troppo poco intellettuali per i nuovi viennesi.
Poi però arrivano le vittorie
Le fortune del calcio austriaco toccano il massimo negli anni trenta quando la Nazionale austriaca, il Wunderteam (squadra delle meraviglie), vince la Coppa Internazionale che anticipa il campionato europeo. Arriva poi in finale alle Olimpiadi del 1936 e viene sconfitta dall’Italia per 2 a 1.
Anche l’Austria Vienna (nome acquisito nel 1926) inizia ad affermarsi a livello internazionale in quegli anni, Nel 1933 arriva infatti il primo successo nella Coppa Mitropa, trofeo internazionale che al tempo aveva una certa importanza.
Gli austriaci sconfiggono prima la Juventus in semifinale, e hanno poi la meglio sull’Ambrosiana-Inter nella doppia finale. Ho trovato il video della partita dell’andata, quella vinta dall’Inter, che trovate in calce al post.
Nel 1936 vincono ancora, sconfiggendo lo Sparta Praga in finale.
La formazione dell’Austria Vienna vince la Mitropa Cup nel 1933
La Mitropa Cup è tutta austriaca
Sono vittorie importanti. Fondata nel luglio 1927, la Mitropa Cup è la più antica competizione calcistica europea per squadre di club, elaborazione della Challenge Cup, un torneo di calcio tra squadre dell’impero Austro-Ungarico.
L’ideatore è proprio austriaco, un certo Hugo Meisl. Metteva di fronte le migliori squadre del calcio mitteleuropeo e negli anni trenta acquisisce per questo un prestigio incredibile.
Anche il Milan vince l’edizione 1981-1982 in una competizione riservata ai vincitori della seconda serie delle nazioni mitteleuropee. Un trofeo che quindi non viene molto pubblicizzato nella ricca bacheca internazionale milanista..
Nel 1938 con l’annessione dell’Austria alla Germania, l’Austria Vienna non ottiene grandi risultati anche perchè molti dei dirigenti e dei giocatori con origini ebree devono fuggire o vengono uccisi dal regime di Hitler.
C’è un’altra particolare storia che avvicina il Milan e l’Austria Vienna. Nel 1949 per i 50 anni di fondazione del Milan viene organizzata una partita amichevole tra una squadra mista di giocatori del Milan e dell’Inter e l’Austria Vienna. 4 a 3 per i viennesi contro una squadra anomala, il Milaninter, con maglie mai più viste.
Milan e Inter insieme, chi l’avrebbe mai detto?
Ovviamente giovedì io sarò sul pezzo, davanti a un televisore a trepidare per la mia squadra. A chi di voi invece avrà la fortuna e il privilegio di essere a Vienna a vedere la partita dal vivo, va tutta la mia benevola invidia.
Già che siete lì, passate al Café Museum e soprattutto andate all’Hotel Sacher a prendere qualche torta da portare a casa. Mi raccomando, le piccole sono le più buone. Comunque andrà la partita, sarà un successo.
Ah scusate, forza Milan! E che vinca (il migliore).
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